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20 décembre 2006

MARCELI', FARE ROBOT E CREARE LA VITA

Ecco alcuni frammenti di conferenze inedite di Marcel.lì Antunez Roca realizzate nell'aprile 2005 in Italia (a Cascina-La città del teatro e a La Spezia-Auditorium Dialma Ruggiero) coordinati da Giacomo Verde e Anna Maria Monteverdi per le associazioni Zonegemma e Cut up.

http://www.digicult.it/digimag/article.asp?id=211

Il titolo di questi appunti sul lavoro dell'artista catalano non è altro che una frase con cui Marcel.lì ha congedato il pubblico spezzino e che ricorda, attualizzata all'epoca tecnologica, l'invito di Hobbes nel Leviatano a “fare un uomo nuovo”, a sessant'anni esatti dalla comparsa del primo computer. Marcel.lì Antunez Roca in queste occasioni ha raccontato il suo lavoro a partire dagli anni Novanta mostrando contestualmente immagini proiettate dal suo computer; l'attenzione era focalizzata sui “temi topici” delle sue installazioni, biosculture e performance mecatroniche, tra cui il rapporto tra biologia e tecnologia, tra cultura e mitologia e l'uso di robot ed esoscheletri, soffermandosi sul nuovo spettacolo Transpermia, realizzato a seguito di un'esperienza molto particolare a gravità zero condotta nell'ex Unione Sovietica, al Centro Aereospaziale "Yuri Gagarin" presso la Città delle Stelle a sessanta chilometri da Mosca per il progetto Dedalus (2003). L'esoscheletro permette all'artista di agire sullo schermo animando gli straordinari disegni a cartoon che raccontano un futuro non lontano fatto di incredibili interfacce organiche che ci permetteranno di mutare a nostro piacimento non solo il sesso, ma anche il genere (da umano ad animale a vegetale) aumentando percezioni e sensazioni, tornando infine, al luogo utopico d'origine: lo spazio.

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